Sapri è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ultimo comune a sud della provincia di Salerno, si trova all’estremo sud della Campania, a pochi chilometri dalla Basilicata, sul mar Tirreno, all’interno del golfo di Policastro che chiude a sud la costiera cilentana, ed è circondata a semicerchio dai monti dell’Appennino meridionale che si ergono alle sue spalle. Potrebbe derivare dal latino saprus, ossia putrido, riferendosi forse alle paludi presenti in passato nel territorio. La città di Sapri ha origini molto antiche e viene considerata il cuore del Golfo di Policastro, un tempo chiamato “Sinus Laus”. In età romana la baia ed il suo entroterra furono tenute in grande considerazione; visitata da Cicerone che la definì “parva gemma maris inferi” (piccola gemma del mare del Sud), ammirata ed elogiata da numerosi viaggiatori del settecento e dell’Ottocento che ne apprezzarono la bellezza dei luoghi e la bontà della popolazione locale. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Vibonati, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1924, durante il Regno d’Italia ha fatto parte del mandamento di Vibonati, nel 1924 il mandamento fu trasferito a Sapri fino al 1927 anno della sua soppressione appartenente al Circondario di Sala Consilina.
Sapri è nota soprattutto per la tragica Spedizione di Carlo Pisacane del 28 giugno del1857, ricordata in versi dalla famosa poesia la “Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini. La Spedizione di Pisacane fallì, allontanando la possibilità dell’instaurazione di un Regno murattiano nell’Italia meridionale ed aprì la strada alla Spedizione dei Mille. La tragica impresa è commemorata da un obelisco eretto nel primo centenario situato in largo dei Trecento, da una statua di Pisacane risalente alla prima metà del secolo scorso nella villa comunale e da una raffigurazione in bronzo che rappresenta la “Spigolatrice” (figura femminile che raccoglie le spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura) suggestivamente adagiata sullo scoglio dello Scialandro, idealmente protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono. Ogni estate, la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco. Oggi Sapri è una cittadina a vocazione prevalentemente turistica, molto recettiva d’estate. Il borgo antico “Marinella” rappresenta il cuore del centro storico di Sapri. Per numerosi anni culla della “sapresità”, il borgo si presenta ai visitatori con il suo primitivo impianto strutturale composto da fabbricati di due piani ed angusti vicoli di accesso. Tale struttura architettonica ha generato dei realistici e quanto meno originali toponimi quali “vico Afflitto” e “vico Freddo”, toponimi, purtroppo, modificati in epoca recente. Tre sono le Chiese presenti: la Chiesa Santa Croce, dificata nell’anno 1898, una perla in stile gotico, appartiene al complesso di Santa Croce costruito e successivamente affidato ai Padri Bigi dal Cav.Giuseppe CESARINO insieme all’adiacente stabile il quale fu, per volontà del benefattore, trasformato in un istituto di istruzione per i giovani; la Chiesa dell’Immacolata, edificio, risalente all’anno 1730 è il più imponente edificio per il culto edificato in Sapri e la recentissima Chiesa di San Giovanni Battista che ha sostituito quella precedentemente esistente.