Vibonati è un paese collinare situato ai margini del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano a pochi chilometri dalla Basilicata e dalla Calabria.
Si ritiene che Vibonati sia stato fondato da esuli fenici provenienti da Tiro ed infatti è presente una parte del paese denominata Tirone. Altri studiosi ipotizzano una sua fondazione da parte di coloni romani e sia la Vibo ad Siccam di cui parla Cicerone.
Il borgo della Vibonati odierna però sorge solo in epoca medioevale e si sviluppa intorno ad un fortino o castello con sistema di mura e un ponte levatoio (poi in muratura dal 1625).
Nell’XI sec. sorge la chiesa di Sant’Antonio Abate il cui culto giunse con i monaci Basiliani, portatori anche di usi come quello della concia delle pelli, che segnerà la vita economica di Vibonati fino alla seconda metà del ‘900, quando chiuderà l’ultima conceria di pelli.
La chiesa è posta alla sommità del borgo, il campanile che svetta su tutto l’abitato è stato modificato negli anni ’50, l’interno è in stile barocco, ma tanti sono stati i restauri nel corso dei secoli, la cripta presenta il primo insediamento della chiesa e un ambiente sotterraneo adibito anticamente a sepoltura.
L’arco di Sant’Antonio è l’ambiente più suggestivo del borgo, ossia una serie di supportici anneriti dal tempo, che sembrano riportaci nel lontano medioevo, una “grotta” posta sotto il sagrato della chiesa.
Ben otto sono le chiese, di cui solo una fuori l’abitato ossia la cappella di Santa Lucia posta all’ingresso dell’omonima pineta dove è possibile fare lunghe e comode passeggiate nella natura o fermarsi per un pic-nic nell’area attrezzata.
Nella parte bassa del borgo sorge il convento di San Francesco di Paola fondato nei primi anni del ‘600 da nobili locali.
I tanti portali in pietra arricchiscono il centro storico, segno delle nobili casate avvicendatesi nei secoli, fra i tanti palazzi nobiliari vanno menzionati Palazzo De Nicolellis che nel 1860 ospitò Garibaldi, palazzo Rizzuti-La Corte che ospitò Costabile Carducci e P. Colimodio un grande complesso di inizi ‘700.
La fontana di piazza Nicotera, realizzata nel 1904 è il luogo di ritrovo di tutti i vibonatesi.