Pollica è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto su di un colle a 280 metri sul livello del mare, sulle pendici meridionali del Monte Stella, digradanti al mare fra la punta Licosa e la foce del fiume Alento. Il bellissimo Comune di Pollica si presenta come una piccola costellazione di borghi, talora volti al monte Stella, altre al mare. L’etimologia del toponimo “Pollica” deriva da termini greci, “molte case” e “piccola città“. L’attuale centro urbano si sviluppò attorno alla chiesa di San Nicola, risalente al XVI secolo, e viene menzionato già nel 1187 e poi nel 1290; la prima data è riferita ad una pergamena colla quale si delimitano i confini della Badia di Cava, la seconda indica l’erezione del castello. Sul finire del XIII secolo Pollica risulta possesso dei d’Alemagna da cui passò per vendita ai Capano. Nel 1795, estintosi il ramo diretto dei Capano, dopo annose controversie ereditarie, il feudo di Pollica passò ai De Liguoro nel1801, ai quali rimase fino all’eversione della feudalità decretata dai francesi di Buonaparte, nuovi signori dell’Italia meridionale. In base alle nuove leggi, le Universitas divennero “Comuni”.
I primi insediamenti sul territorio si fanno, tuttavia, risalire al VI-VIII secolo, a seguito dell’emigrazione bizantina e alla presenza di monaci basiliani.
La fabbrica della chiesa di San Nicola del XVII secolo, fu impiantata probabilmente su una cappella preesistente, quantunque, non esistano del fatto fonti storiche certe. Sulla facciata si aprono una porta ben proporzionata, due finestre ed un oculo nella parte centrale del timpano. La torre campanaria si erge massiccia ed alta terminando in una cella con alte e ampie monofore, con copertura a piramide. All’interno si nota un bellissimo altare maggiore in marmi policromi, il soffitto fu decorato da Matteo Cilento nel 1890. Al centro la figura di san Nicola. Di particolare bellezza sono le figure degli angeli dipinte sulle portelle dell’organo e le figure dei serafini. Alla sommità del grande arco che sormonta il presbiterio è dipinto lo stemma dell’Università di Pollica, ossia dell’antica municipalità. Sul sagrato antistante la chiesa si nota un’antica edicola con un dipinto dell’Addolorata. Il Castello dei Principi Capano fu ereditato nel 1290 da Guido d’Alment, giunto in Italia al seguito di Carlo I° d’Angiò, e successivamente acquistato dalla famiglia Capano. L’attuale sistemazione architettonica è frutto del restauro effettuato nel 1610 per volere di Vincenzo Capano, XV° principe di Pollica. Particolarmente pittoresca è la possente torre a pianta quadrata che si erge su tre piani, ciascuno con una monofora, e che domina il piccolo centro abitato. Nel Castello Capano, secondo la tradizione, soggiornò varie volte S. Alfonso De’ Liguori che raccolse a Pollica notizie sulle abitudini pagane del Cilento. Una camera del Castello è conosciuta come “la stanza di S. Alfonso“. Il convento dei monaci francescani fu fondato per volere del popolo sotto il patronato del principe Vincenzo Capano nel 1611. Sita in un luogo di straordinaria, irresistibile bellezza per il paesaggio naturale, la fabbrica si sviluppò ad un lato della cappella, intorno al chiostro. All’interno, il corridoio con volta a botte cammina tra le due file di celle e collega i vari ambienti dell’edificio. A valle del convento, nel luogo ove erano poste le porte del paese, sorge la cappella più antica di Pollica che fu costruita nel 1524 ed è attualmente sconsacrata. La chiesa di San Pietro fu un tempo oratorio pubblico di patronato della famiglia Pepe. Essa presenta all’esterno una piccola cupola cinquecentesca sopra il presbiterio e uno stemma marmoreo della famiglia. All’interno dell’unica navata si evidenziano l’altare di marmi policromi alla paolina e un’acquasantiera in pietra.