Bosco, un affascinante borgo cilentano che si erge fiero alle pendici del maestoso Monte Bulgheria, è una frazione di San Giovanni a Piro. La sua storia ricca e travagliata affonda le radici nei Moti del Cilento del 1828, un capitolo cruciale che ha segnato profondamente la comunità boschese.
Bosco: un’antica origine
Anticamente conosciuto come “Villa San Pietro” e successivamente come “Borgo di San Giovanni a Piro,” Bosco deve la sua nascita all’arrivo di monaci italo-greci provenienti dalla Grecia e dalla Macedonia. Fondarono il Cenobio di San Nicola, divenuto in seguito la Chiesa parrocchiale, testimone di eventi epocali e restaurata dopo i terremoti del 1980 e del 1982.
L’Abbazia di San Nicola visse per circa 500 anni con giurisdizione autonoma, diventando un centro culturale e spirituale di grande rilevanza. La sua importanza è sottolineata da un antico battistero del 1545 e dalla bolla papale “Insuper eminenti” del 1564 che la assegnò al capitolo di San Pietro in Vaticano.
I Moti Cilentani del 1828
Il XIX secolo portò grandi cambiamenti nel Sud Italia, alimentando il desiderio di libertà tra i cittadini. I Moti Cilentani del 1828, capeggiati dal canonico Antonio Maria De Luca, videro Bosco giocare un ruolo chiave.
Il paese fu saccheggiato e incendiato dal corsaro ottomano Dragut Rais Bassà nel 1552. Tuttavia, durante i Moti del 1828, Bosco si oppose vigorosamente ai Borbone, contribuendo attivamente alla rivolta. Nonostante gli sforzi coraggiosi dei rivoltosi, l’arrivo del generale Francesco Saverio Del Carretto pose fine alla ribellione.
Bosco subì una punizione crudele: fu dato alle fiamme per tre volte, e il terreno venne cosparso di sale per renderlo sterile. Il re Francesco I, cercando di ritrattare il decreto, decise infine la soppressione definitiva del Comune. Seguirono fucilazioni, arresti e condanne, e Bosco perse la sua autonomia comunale.
La Memoria dei Martiri
Il sacrificio di Bosco è commemorato attraverso le maioliche realizzate dal pittore José Ortega, all’ingresso del paese. Esse narrano la resistenza del paese alle violenze borboniche e la resilienza della comunità.
Il “Largo Martiri Moti Cilentani” ospita una lapide con i nomi dei boschesi giustiziati, ricordando Nicola Cariello, Nicola Cobuccio, Francesco Saverio Viviani e Teodoro De Marco.
Monumenti e Luoghi d’Interesse a Bosco
Bosco vanta diversi luoghi di interesse, tra cui la Chiesa di San Rocco, il Centro Storico, la Chiesa di San Nicola di Bari (ex Cenobio italo-greco), Piazza Ortega con una vista panoramica mozzafiato, le Maioliche di José Ortega, la Fontana del “Savuco,” e il Museo “Casa Ortega.”
José Ortega: Un Legame Artistico
José Ortega, allievo di Pablo Picasso, scelse Bosco come sua dimora dopo essere stato esiliato dalla Spagna franchista. Il pittore ha lasciato un’impronta indelebile nel paese, celebrando la lotta per la libertà attraverso le sue opere.
Festività Religiose di Bosco
Bosco celebra le sue festività religiose con devozione, in particolare quella di San Rocco ad agosto, con processioni e feste civili che coinvolgono l’intera comunità. Altri santi venerati includono San Nicola di Bari, Sant’Antonio di Padova e Sant’Emidio.
Bosco, con la sua storia ricca e il coraggio dimostrato nei momenti difficili, si erge come un simbolo di resilienza e determinazione nel cuore del Cilento.