Sicignano degli Alburni è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto a 610 metri sul livello del mare, alle pendici settentrionali del monte della Nuda, sugli Alburni, poco distante della confluenza fra il fiume Tanagro e il Fiume Bianco. Proviene dal nome latino Sicinius a cui è aggiunto il suffisso -anus che indica l’appartenenza. La specifica “degli Alburni” è indicativa della zona in cui è situato il comune, ossia alle falde di Monti Alburni. Sicignano è un incantevole centro di origine romana sorto all’incirca nel 450 a.C., come testimoniano gli scavi che hanno portato alla luce una necropoli di età romana. Ebbe il suo massimo splendore in età medioevale quando divenne borgo fortificato con un castello appartenuto alla famiglia Giusso. Nel XVIII sec. il feudo di Sicignano apparteneva alla famiglia dei Falletti e nel 1806, in seguito alla distruzione da parte dei Francesi, il borgo fu ricostruito da Ferdinando IV di Borbone. Solo nel 1928 al nome di Sicignano si è aggiunta la denominazione degli Alburni. La prima attestazione documentaria di Sicignano si ha in un documento di donazione (datato 1086). Il conte normanno Asclettino di Sicignano, signore di Polla, dona alla badia di Cava dei Tirreni il monasterodi S.Pietro e la chiesa di Santa Caterina, posta nel Castrum Pollae. Nella zona sono stati effettuati ritrovamenti collocabili tra l’Eneolitico ed il Bronzo medio e presenta una notevole documentazione archeologica risalente all’epoca romana repubblicana.
Castello Giusso, a pianta poligonale, domina il paese dall’alto di un costone roccioso e fu fatto costruire da i Principi Longobardi di Salerno. Ruderi del Castello di San Nicandro, risalente al X sec., conserva ancora l’imponenza ed il fascino che una volta lo caratterizzava. Il castello è raggiungibile solo a piedi mediante una strada in terra battuta. Ruderi del Convento dei Cappuccini, costruito nella seconda metà del XVI sec.; è raggiungibile attraverso una strada lastricata in pietra. A pianta quadrangolare esso è a tre livelli con archi a crociera. È visitabile solo il suo giardino. Da visitare sono anche : la Chiesa di Santa Maria dei Magi, edificata nel XV sec., con possente campanile; la Chiesa dell’Incoronata, antica osteria borbonica chiamata regio-capuam, successivamente dedicata a luogo di culto e pellegrinaggio; la Chiesa di San Giovanni Battista, che presenta un campanile barocco ed un affresco murale raffigurante Santa Lucia; la Chiesa di Santa Maria del Serrone, con un bel portale di gusto rinascimentale; il Santuario della Vergine IncoronataChiesa di S. Margherita, con un campanile in stile barocco, all’interno della quale vi sono sculture seicentesche con stipiti rinascimentali ed un coro proveniente dalla Chiesa di San Matteo, oggi ridotta a rudere. La natura qui offre spettacoli molto belli tra cui il Vuccolo dell’Arena, con boschi di castagno, carpino, faggio e piante di tasso e il Monte Panormo, vetta maggiore del massiccio degli Alburni.