Castellabate è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto all’estremo meridionale del golfo di Salerno, fra la punta del Saùco nei pressi di Tresino a nord, e il fiume Rio Arena a sud, divenuto famosissimo dopo il film “Benvenuti al Sud” lì ambientato. Terra di antichissime tradizioni, Castellabate riserva al turista l’opportunità di escursioni, di conoscenza e di divertimento.
Il centro antico di Castellabate sorge a 280 metri sul livello del mare a 4 km dalle marine ed è chiuso da 5 porte di accesso: porta cavalieri e porta di mare, dal lato mare; porta la chiazza e porta Sant’Eustachio dalle campagne; porta de li Bovi dal retroterra (Belvedere). L’accesso più noto è dal Belvedere di San Costabile, una terrazza a picco sul mare dalla quale la vista copre le frazioni di San Marco e Licosa, la lunga spiaggia del Pozzillo e il litorale di Santa Maria, il Lago e la Punta Pagliarola sulla destra. Il Belvedere costeggia le mura del Castello, fondato nel 1123 dall’abate Costabile e completato dal suo successore Simeone, con lo scopo di proteggere la popolazione locale, dedita a fiorenti traffici via mare, da eventuali attacchi da parte dei Saraceni. Molto suggestivo è l’intreccio delle stradine minute, dei vicoletti in pietra viva, degli stretti passaggi al di sotto delle casette comunicanti. Il borgo medievale è ricco di numerose cappelle gentilizie ma la chiesa più importante è la Basilica Pontificia S.Maria de Gulia risalente alla prima metà del XII secolo ed è sorta sull’antica preesistente cappella basiliana. Il luogo di culto pur essendo dedicato a S.Maria Assunta assume il nome di S.Maria de Gulia. Così chiamata, per aferesi, perché il Colle sul quale sorgeva, visto dal mare, sembra un’aquila posante con l’altero rostro rivolto a destra. La Chiesa fu consacrata nel 1138, dal Beato Simeone quinto Abate di Cava, e nel 1988, il 2 agosto è stata elevata a Basilica Pontificia minore grazie all’importanza del ruolo rivestito per il territorio in ambito sia religioso che socioeconomico. Di grande interesse, infine, è la visita, nella parte centrale del paese, al Museo d’Arte Sacra e ai vari palazzi gentilizi: come Palazzo Matarazzo, Palazzo Antico, Palazzo Jaquinto.
Il mare e la costa di Castellabate sono dal 1972 sotto tutela biologica marina per preservarne il patrimonio naturale e ambientale, rappresentando uno dei primi esempi di parco marino in Italia. Il territorio presenta alcune specie animali e vegetali non comuni e perciò soggette a particolari forme di tutela e conservazione. Nei fondali marini si incontrano il coralligeno e praterie estese di posidonia oceanica, al cui interno vivono numerose specie di pesci e crostacei, alcune rare come quella il pesce pappagallo mediterraneo e la siriella , ma anche ricci di mare, madrepore, gorgonie, briozoi e spugne. Nell’ambiente terrestre, in particolar modo sull’isola di Licosa, vive una specie di lucertola endemica, nidifica abitualmente in primavera inoltrata il gabbiano corso, si trovano specie come il falco pescatore e il cervone. Castellabate è una zona abitata fin dall’epoca preistorica (paleolitico superiore), come testimoniano i reperti in pietra rinvenuti ad Alano, San Marco e in località Sant’Antonio. Tracce di vita nel periodo neolitico nell’area di Tresino sono attestabili dalle selci e un’ ansa attribuibile alla cultura di Diana rinvenute.