Poderia è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, frazione del Comune di Celle di Bulgheria. Il nome Poderia deriva dalla sintesi delle parole greche poùs (piede) e òrus (monte) = ai piedi del monte. Antonio Della Valle Del Duca, fa derivare “Pedale” da Pedao, verbo greco che significa: incateno, lego, fortifico, tengo saldo, impedisco. Per comprendere meglio, diciamo che lo stesso autore, nella sua opera “Poderia colonia greca”, sostiene che l’antica Poderia (Panoria) si trovasse più ad ovest di quella attuale (in prossimità dei ponti di San Severino), e che questa città, risalente all’epoca della Magna Grecia, fosse addirittura un porto, perché il mare a quel tempo penetrava, attraverso la “Gola dell’Inferno”, nella vallata del Mingardo: il tutto costituiva una specie di fiordo, protetto dalla stretta Gola. In epoche successive, a causa di movimenti tellurici, il mare si ritirò e nella valle del Mingardo rimase il fiume. Quando scomparve il mare, l’antica Poderia rimase più esposta agli attacchi dei pirati e gli abitanti decisero di spostarsi in una zona più sicura, appunto dove oggi si trova il quartiere Pedale.
Gli archivi della diocesi di Teggiano Policastro conservano documenti, datati 1500, che menzionano una cappella sita in Poderia dedicata a Santa Sofia. Tale cappella, la più modesta di tutte le cappelle della Diocesi, fu costruita nel Fondo Pantrato ed in seguito prolungata di cinque metri a cura del parroco Don Cristofaro Caputo. La giunta fu abbattuta nel 1927 a causa delle gravi lesioni verificatesi tra la vecchia e la nuova costruzione. La vecchia cappella non poteva, però, contenere il numero sempre crescente della popolazione locale e dei pellegrini, per cui il parroco Don Matteo Guida ritenne necessaria la costruzione, nella stessa località, di un tempio non indegno della maestà di Dio e della Santa. I lavori iniziarono il 16 luglio 1900 e furono terminati in circa 18 anni. Il 14 maggio 1919, Mons. Giovanni M. Vescia, vescovo di Policastro Bussentino, solennemente benedisse ed aprì al culto il nuovo tempio. Oggi il Santuario di Santa Sofia è raggiunto da moltissimi pellegrini che vengono da ogni parte del Cilento per venerare la Santa.