Celle di Bulgheria è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto a 230 m s.l.m. tra il Monte Bulgheria (da cui prende il nome) e il fiume Mingardo. La sua storia è caratterizzata da due eventi rilevanti: lo stanziamento dei bulgari e quello dei monaci. I bulgari abitarono questa terra, giungendo fino alle falde del Monte Bulgheria e fondando dei villaggi. I monaci arrivarono dall’Oriente e dalla Grecia e fondarono cenobi e celle attorno ai quali sorsero i primi centri abitati. Probabilmente, in uno dei villaggi alle falde del Monte Bulgheria nacque la sede di una laura (luoghi di preghiera) con celle; il nucleo che si creò attorno a questi siti prese il nome di “celle“. Alla fine se ne ricavò il nome di Celle di Bulgheria.
Da visitare è il caratteristico centro storico con i numerosi portali in pietra, la chiesa della Madonna della Neve con un altare del 1700 molto caratteristico, realizzato in marmo di vivi colori (bianco, rosso, arancione, turchino e verde scuro). Dietro l’abside con semicupola e pareti poligonali, tutte decorate di stucchi e fregi di stile neoclassico. Nel centro del paese si trova il Palazzo di Antonio Maria De Luca, patriota e presbitero italiano, l’organizzatore e la vittima più illustre dei moti del Cilento del1828. Da non perdere le escursioni sul Monte Bulgheria, che è un massiccio calcareo la cui cima più alta raggiunge i 1225 metri. Qui si trova la grotta che la popolazione conosce come “Grotta della Madonna“, denominata così per due motivi: il primo perché si narra in una leggenda che vi abitasse la Vergine, il secondo perché uno scultore realizzò l’immagine della Madonna ricavata da una stalagmite.